Il Ministro Brunetta ci dà ragione: non eravamo irresponsabili a scioperare

di Andrea Russo

Ora ci siamo.

Evidentemente quando abbiamo scioperato il 9 dicembre 2020 non eravamo degli irresponsabili ma chiedevamo soltanto ciò che era giusto e necessario per l’intero Paese.

Spiace che tanti lavoratori, anche tra gli stessi dipendenti pubblici, ci abbiano delegittimato. Speriamo che quanto accaduto serva per riacquistare fiducia in chi cerca di rappresentare al meglio chi guadagna poco più di mille euro al mese. Chissà se i colleghi che ci hanno attaccato apertamente dandoci dei buffoni e degli irresponsabili rinunceranno alle tutele ottenute da CGIL CISL UIL, a partire degli aumenti retributivi, per i quali sarebbe facile effettuare bonifici mensili fino alla pensione ed oltre ai propri enti per restituire quanto questi colleghi ritenevano non fosse dovuto (chissà in quanti li faranno… penso nessuno o giù di lì: la coerenza è merce rara).

Grazie a Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale Nazionale UIL (in rappresentanza dei lavoratori privati, pubblici e dei pensionati), di averci guidato, mettendoci la faccia in quei difficili giorni in ogni trasmissione, davanti ad ogni giornalista o commentatore, ostacolando la retorica della contrapposizione, senza mai tirarsi indietro grazie alla forza data dal sapere di avere una posizione giusta, equilibrata, utile per il Paese.

Grazie a Michelangelo Librandi, Segretario Generale Nazionale UILFPL (in rappresentanza dei lavoratori della sanità, delle funzioni locali e del terzo settore) per aver contribuito a che la UIL, nella sua interezza, facesse propria questa battaglia.

Questo un estratto dell’intervento del 12 marzo 2021 del Ministro della Pubblica Amministrazione, Prof. Renato Brunetta, in fase di avvio del confronto per il rinnovo dei contratti collettivi del pubblico impiego. Sembra di leggere le parole che Bombardieri pronunciava ovunque a cavallo tra novembre e dicembre scorsi.

La stagione dei rinnovi contrattuali che apriamo oggi è un riconoscimento dovuto ai lavoratori pubblici: come metalmeccanici, lavoratori delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della gomma e della sanità privata hanno visto rinnovati i propri contratti collettivi, così ne hanno pieno diritto i medici, gli insegnanti, le forze dell’ordine e tutti i dipendenti pubblici che hanno servito lo Stato in questo anno drammatico per il Paese. Sono loro, siete voi, il volto della Repubblica, come ha ricordato il presidente Mattarella.

Da loro, da voi, bisogna ripartire per cogliere la sfida della ricostruzione e le opportunità del Recovery Plan. Non è dunque questo il tempo della vecchia retorica della contrapposizione autonomi-statali, garantiti-non garantiti, pubblico-privato. Il mio compito è aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, a vantaggio di cittadini e imprese, nonché naturalmente degli stessi dipendenti pubblici. Uno Stato che si rinnova rappresenta la carta migliore per abbandonare le generalizzazioni. Per questo mercoledì 10 marzo abbiamo firmato a Palazzo Chigi il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. (…)

http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/12-03-2021/il-ministro-ai-sindacati-alla-stagione-dei-rinnovi-contrattuali