Covid19 – Foligno Spoleto: serve immediato cambio di passo

Crescono demotivazione e sfiducia tra il personale

FOLIGNO SPOLETO – Nuovi contagi tra i lavoratori della sanità, ormai allo stremo, e difficoltà organizzative crescenti: questi gli elementi che caratterizzano il territorio folignate e spoletino.

Come ampiamente previsto fin da inizio pandemia da CGIL, CISL e UIL e ribadito con forza pubblicamente anche a partire da settembre, i problemi organizzativi e di organico con il passare dei mesi diventano sempre più gravi ed ingestibili.

A Foligno, negli ultimi giorni, il personale del reparto di neuroriabilitazione è stato pressoché decimato. Medicina e Rianimazione sono da mesi in forte sofferenza, con un potenziamento del personale strutturato del tutto insufficiente rispetto alle prestazioni richieste, sia Covid che no Covid.

Anche l’Ospedale di Spoleto è in difficoltà a seguito della conversione in Ospedale Covid, sia in termini di organizzazione che per l’ormai diffusa e cronica carenza in Umbria di un numero adeguato di figure sanitarie e tecniche. Conversione che ha anche ampliato il bacino d’utenza dell’Ospedale di Foligno che, quindi, con lo stesso personale di prima, sta garantendo ormai da mesi non solo i ricoveri ordinari (provenienti in parte dello spoletino) ma anche i sempre più numerosi ricoveri Covid (giunti a 48, di cui 11 in terapia intensiva).

Anche i servizi territoriali, a partire dai tamponi sul territorio e dalla gestione delle vaccinazioni fino all’assistenza domiciliare, non sempre vengono messi in condizione di fornire rapidamente tutte le risposte necessarie ai cittadini.

In compenso al Sindacato non solo non vengono comunicate le strategie e le scelte che la Direzione sta facendo, ma non vengono nemmeno comunicati semplici numeri, come quelli dei contagi rilevati nei luoghi di lavoro né i posti letto effettivamente disponibili e quelli occupati né i servizi regolarmente attivi. Solo qualche informazione generica per dire che si sta facendo il massimo. Ma la realtà è che l’assenza di trasparenza non consente a chi opera in prima linea di rendersi conto fino in fondo di quale sia la reale gravità della situazione fino a quando interi reparti vengono isolati. In questa situazione sta crescendo demotivazione e sfiducia tra i lavoratori.

CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica hanno quindi chiesto a Regione ed Aziende la convocazione urgente del Comitato regionale per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità: se non riescono a proteggere il personale, gli operatori in servizio non potranno che essere sempre di meno e, di conseguenza, sarà sempre più difficile garantire cure adeguate ai cittadini.

Serve urgentemente un immediato cambio di passo: è essenziale che l’ASL Umbria 2 garantisca al più presto una migliore opera di regia, basata un sistema di monitoraggio efficiente e reattivo, affinché la Direzione dia risposte ed attui le scelte ben più rapidamente di quanto accaduto negli ultimi mesi.

Perugia, 12 febbraio 2021

I Segretari Regionali

UILFPL Andrea Russo
FPCGIL Tatiana Cazzaniga
CISLFP Luca Talevi